Dopo Udinese e Juventus Lyanco ha il Verona nel mirino: il brasiliano conferma le buone sensazioni. Adesso la titolarità può essere sua

Dopo il 4-0 subito allo Stadium dalla Juventus di Allegri, frutto di una prestazione mai davvero all’altezza di un Derby della Mole, il Toro è tornato immediatamente a lavoro, ieri pomeriggio, in vista della prossima partita casalinga contro il Verona. Un match nel quale i granata dovranno portare a casa i tre punti a tutti costi per rimettersi in carreggiata europea e cancellare la brutta figura di sabato scorsa. E per farlo Mihajlovic riparte dalle poche certezze confermate anche nel derby e da chi, di fatto, si è salvato dalla figuraccia: Lyanco. Il difensore granata arriva da due prove di grandissima personalità e di buon livello tecnico e lavora per conquistarsi un posto da titolare che, fino ad ora, era stato di Moretti. Scalzare dalle gerarchie quello che negli ultimi due anni è stato il pilastro della difesa del Toro non è certo opera semplice ma l’ex San Paolo è sulla buona strada. Classe ’97, esperienza minima per non dire nulla nel calcio europeo, Lyanco fa leva sulle sue qualità tecniche e soprattutto fisiche e sfrutta al meglio le due occasioni concesse dal tecnico. Lanciato contro l’Udinese, alla prima presenza con la maglia granata, è riuscito a stupire tutti per mentalità e sicurezza, a strappare la riconferma per il derby e, a fine partita, risultare anche una delle pochissime note positive del match.

La scelta di Mihajlovic di mandarlo in campo contro i bianconeri poteva risultare azzardata: la poca esperienza e l’irruenza che a tratti ancora lo caratterizzano rischiavano di essere un’arma a doppio taglio e il rischiosissimo retropassaggio verso Sirigu ne è la dimostrazione. Quello che però, probabilmente, in pochi si sarebbero aspettati è la reazione di Lyanco. Invece di intimidirlo, l’errore lo sveglia e il centrale alla fine fa valere grinta e determinazione mettendo in chiaro che gli errori e le responsabilità sui gol, e ce ne sono state, non sono le sue. Uscire indenni da una partita come quella di sabato scorso non era facile ma Lyanco è uno degli ultimi ad arrendersi ad una Juventus straripante e questo, nelle idee di un tecnico che fa della grinta e della cattiveria agonistica i suoi mantra, pesa e incide notevolmente sulle gerarchie della squadra granata. Tornati sul terreno del Filadelfia nel pomeriggio di ieri, Mihajlovic ha infatti continuato a far lavorare proprio Lyanco in coppia con N’Koulou. I due difensori si trovano, cominciano ad affinare l’intesa e mostrano una solidità che non ha molto da invidiare a quella di Emiliano Moretti che, in ogni caso, resta uno dei più importanti punti di riferimento per la formazione granata e per lo stesso Lyanco. Il brasiliano dal veterano granata ha imparato e può ancora imparare molto ma la direzione presa è quella giusta e dagli ultimi risultati è ormai chiaro che la maglia da titolare sarà probabilmente sua anche contro il Verona. E se è vero che non c’è due senza tre, proprio la prestazione dell’Olimpico potrebbe essere la consacrazione per Lyanco, il modo migliore per blindare la titolarità e diventare il nuovo pilastro della difesa della Toro.


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madde71
madde71
8 anni fa

poi visto che si commenta pure sul centrocampo,nota dolente,poco da dire e fare,su sei ne giocan tre,al max 4 con lo svedesotto da mettere in vetrina,cosi magari il Lucento lo piglia,poi uno rotto cronico e’ uno fuori dai radar.Coperta modello Penelope

madde71
madde71
8 anni fa

ayace,forse a bonifazi l’under ha fatto male,ma puo’ servire per stare coi piedi per terra.non che si fosse montato,ma troppo interesse lo ha caricato male,piu’sondaggio zenit,ecc ecc.ora bocce ferme,e’ un ragazzo che puo’e deve crescere.

maroso (maldo)
maroso (maldo)
8 anni fa

Sono molto deluso. Dopo anni in cui abbiamo capito che non è importante chi siamo ma chi vogliamo diventare, abbiamo imparato la lettura di spazi e tempi, e studiato come creare gli spazi, voi parlate di modulo, che è l’argomento di quelli che non hanno le conoscenze?

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